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La Perdonanza
Il 29 agosto 1294 un anziano eremita,
Pietro Angelerio, diventò Papa con il
nome di Celestino V. Alla sua investitura a Collemaggio, a L'Aquila, nella
grande chiesa che lo stesso eremita
aveva fatto costruire alcuni anni prima,
davanti ad una sterminata folla di fedeli
e al cospetto di due re, Carlo d'Angiò e
Carlo Martello, il nuovo Papa annunciò
di voler concedere al popolo dei credenti il dono di una grande indulgenza.
Un mese più tardi, il 29 settembre
1294, mentre la corte papale risiedeva
ancora a L'Aquila, l'indulgenza venne
ufficializzata con una privilegio scritto
con la forma della "littera gratiosa".
Nasce così la bolla del perdono, segno
tangibile arrivato fino a noi di un papato,
quello di Celestino V, brevissimo, ma
denso di significati.
Il Papa eremita, che
mai si era abituato al lusso e allo sfarzo
e che continuava a dormire in una piccola cella senza comodità, aveva deciso di
lasciare dietro di sé uno dei documenti
più straordinari della storia della cristianità.
A chi, pentito e confessato, avesse
attraversato la porta santa di Collemaggio tra il vespri del 28 agosto e i vespri
del giorno successivo, veniva concessa
l'indulgenza plenaria e la cancellazione
dei propri peccati. Si trattò di un atto di
straordinaria importanza, soprattutto in
considerazione del delicato momento
che viveva la cristianità, divisa fra fazioni in preda a lotte intestine.
Da ben due anni i cardinali non riuscivano a eleggere il nuovo Papa e in
molti avevano visto in quel vecchio eremita nativo di Isemia, che fu proclamato
santo pochissimi anni dopo la morte,
quel Pastor angelicus in grado di riportare la pace e la concordia in seno al
popolo dei fedeli.
Nei pochi mesi di pontificato prima
di abdicare, evento anche questo eccezionale nella storia della chiesa, Celestino V ha lasciato in eredità un documen
to che gli aquilani conservano gelosamente e che sorprende per la sua attualità. La bolla concedeva infatti l'indulgenza plenaria e universale a tutta l'umanità, senza distinzioni. Un evento di
portata eccezionale, in un periodo in cui
il perdono era spesso legato al denaro.
La bolla, invece, non solo introduce va i
concetti di pace, solidarietà e riconciliazione, ma poneva solo due condizioni
per ottenere il perdono, l'ingresso a
Collemaggio tra il 28 e il 29 agosto e
l'essere "veramente pentiti e confessati".
La sua autenticità è stata confermata
dal Vaticano nel 1967. In quell'anno
infatti, papa Paolo VI, all'atto della revisione generale di tutte le indulgenze ha
confermato quella di Celestino V, tra
l'altro annoverandola al primo posto nell'elencazione ufficiale. L'apertura della porta
santa, il 28 agosto di
ogni anno, segna l'inizio
del "Giubileo" aquilano
che dura fino al tramonto
del giorno successivo, e
che è preceduto da una
nutrita serie di manifestazioni religiose e civili.
Gli
statuti civici avevano stabilito che dovesse essere l'autorità civile a
indire la festa del perdono, la quale doveva,
però, rispettare il dettato di papa Celestino. Infatti è proprio il sindaco de L'Aquila a
leggere la bolla poco prima dell'apertura
della porta santa della basilica di
Collemaggio da parte di un cardinale designato dalla santa sede.
La settimana di festeggiamenti della
Perdonanza inizia infatti la sera del giorno
23, con il Fuoco di Celestino acceso sulla
torre civica di Piazza Palazzo.
La fiaccola
accesa all'eremo del Morrone, nei pressi di
Sulmona, viene portata dai tedofori del centro celestiniano attraverso la Valle
Subequana. La sera del 23,
la fiaccola raggiunge Piazza
Palazzo dove il sindaco de
L'Aquila la prende in consegna per accendere il braciere che continuerà ad ardere
sulla torre civica per tutta la
durata della festa. Da quel
momento la città ospiterà
ogni tipo di spettacoli, rievocazioni storiche, ma anche dibattiti e
incontri culturali e religiosi.
Dopo il successo della notte bianca dell'anno scorso,
gli organizzatori riproporranno la festa
nella notte del 26 agosto, mentre tutte le
sere San Bernardino farà da suggestivo fondale agli spettacoli che accompagnano l'evento. Il 28 l'apertura della porta santa
segna il momento conclusivo del grande
corteo della bolla, la sfilata in costume storico che, partendo dalla sede del Comune in
Piazza Palazzo, raggiunge Collemaggio
dopo aver toccato Piazza Duomo.
Qui al
corteo civile si aggiunge il corteo religioso
formato dal cardinale inviato dalla santa sede, dall'arcivescovo metropolita,
i religiosi e le congregazioni locali.
D lungo corteo storico di circa mille
figuranti scorta la dama della bolla
e il giovin signore, la prima con l'astuccio della bolla di Celestino (il
documento originale è conservato
all'interno di una teca di cristallo e
viene portato a Collemaggio con un veicolo del comune), mentre il giovin signore
porta il ramo d'ulivo proveniente dall'orto
del Getsemani che verrà utilizzato dal cardinale per bussare alla porta santa.
Da quel
momento i pellegrini che, "veramente pentiti e confessati", attraverseranno la porta
santa, potranno lucrare l'indulgenza plenaria. Il giorno dopo, al tramonto, la porta
santa viene richiusa. La bolla riprende la
strada del ritomo per tornare all'intemo
della sua cella nella torre civica. La festa si
conclude con i fuochi d'artificio e la musica davanti alla basilica di Collemaggio.
Sin dalla sua reintroduzione, nel 1983,
la Perdonanza era concentrata nella settimana dal 23 al 29 agosto. Da quest'anno il
cartellone vede l'arrivo di Aspettando la
Perdonando, serie di manifestazioni che,
partendo dal mese di giugno, arrivano fino
al giorno precendente l'inizio della settimana dal perdono.
Il comitato Perdonanza ha
organizzato una nutrita serie di eventi, tra
cui concerti, dibattiti, e incontri, ma anche
tanto divertimento, spalmati praticamente
lungo tutta l'estate aquilana. All'intemo del
cartellone figurano tra gli altri l'arena cinematografica, in programma dal 15 al 30
luglio in Piazza del Teatro a L'Aquila,
mentre ogni settimana, nel cortile di
Palazzo Margherita, è previsto un concerto.
Numerosi sono gli appuntamenti che
coinvolgono le varie parrocchie aquilane.
Il documento originale, restaurato alcuni anni fa, è custodito nel forziere all'intemo della torre
civica di Piazza Palazzo e una volta l'anno esce per raggiungere la basilica di
Collemaggio, dove il testo della bolla
viene letto dal sindaco del capoluogo
poco prima dell'apertura della porta
santa.
Autore: Andrea Pilotti
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