Giulianova

Giulianova Architetture spensierate

Torri slanciate, merlature, archi, profondi loggiati, motivi floreali e vetrate istoriate. È il trionfo del Liberty, un’architettura raffinata e “balneare” che a Giulianova sin dal primo Novecento trova il terreno ferace per la sua libertà espressiva ed interpretativa.

Leggerezza e spensieratezza. Ruota intorno a questo binomio, al quale potrebbe aggiungersi la raffinatezza, l’architettura Liberty, un nuovo e attraente gusto, sovente suggestionato dalla personalità e dalla poetica di D’Annunzio come dalla pittura di Francesco Paolo Michetti, che trova proprio a Giulianova, dove vi penetra a partire dai primissimi anni del Novecento col decollo turistico della città, un terreno particolarmente fertile per la sua libertà espressiva e interpretativa.

Un esempio ragguardevole è costituito dal villino per Lorenzo Paris (oggi Costantini), prospiciente il Lungomare Zara, realizzato nel 1904 su progetto di Silvio Gambini, d’origine teramana ma operante prevalentemente in ambiente lombardo a contatto con architetti del calibro di Sommaruga e Basile, esponente tra i più importanti del modernismo italiano. Il piccolo edificio, la cui peculiarità è data dalle sue forme leggere e raffinate che valsero l’inclusione in una rivista di settore allora in auge, presenta due volumi, corpo orizzontale e torre, alleggeriti da una loggia sommitale, delimitata da una balaustra in pietra bianca di Manoppello accuratamente lavorata. Il portico, con balaustrina perforata, è sorretto da esili colonne in pietra che creano zone d’ombra sulle superfici.

Attributi altrettanto significativi della nuova cultura sono ravvisabili nella villa Castelli, oggi Montano, ubicata a Giulianova Alta all’inizio di viale dello Splendore. Realizzata nel 1909 (per altri nel 1915), oltre a caratterizzarsi come il primo edificio della zona in cui vengono realizzati solai in cemento armato, la villa costituisce forse la migliore espressione di una tipologia di chiara derivazione toscana, con l’impiego della torretta a conferire particolare signorilità alla costruzione. Sempre lungo viale dello Splendore insiste la restaurata villa ex De Santis, costruita tra il 1923 e il 1928 su progetto del romano Achille Petrignani, ricca di stucchi, di una bella vetrata policroma e di una davvero splendida ringhiera in ferro battuto opera del guardiese Felice Scioli, che probabilmente aprì nel settore le porte dell’art deco.

Questa guida su Giulianova è gentilmente concessa da Tesori d'Abruzzo, rivista trimestrale dedicata all'Abruzzo.