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Giulianova paese
Le origini di Giulianova sono remote. Nel 290 a.C. i Romani impiantano alla foce del fiume Tordino, una
colonia col nome di Castrum Novum. Città potente e fortificata, oltre che importante centro portuale e
commerciale, essa dopo la sua distruzione muterà il suo nome in Castel S. Flaviano.
In questa nuova
città, forse sede di un episcopio addirittura precedente a quello aprutino, verrà costruito il tempio
dedicato al Santo, d'arte bizantina prima e romanica poi, che ebbe una larga rinomanza per tutto il
Medio Evo.
Feudo, a partire dal 1382, di Antonio Acquaviva, Castel S. Flaviano subì gravissimi danni a
seguito della famosa battaglia del Tordino del 1460. Dieci anni dopo sarà Giuliantonio Acquaviva a far
ricostruire su una eminenza collinare a settentrione, in un luogo senz'altro più difendibile, una nuova
città, chiamata Giulianova dal nome del suo fondatore.
Cinta da munitissime mura, la nuova città dovrà
subire nel corso della sua esistenza ripetuti assalti, molti dei quali
provenienti dal mare per questorimarrà rinserrata entro le mura, e solo dopo
l'Unità d'Italia si crea un nuovo centro abitato in prossimità della stazione e
delle aree adiacenti. Proprio nell'Ottocento viene creata la grande piazza
signoreggiata dal monumento a Vittorio Emanuele II, qui venuto il 15
ottobre 1860, prima città dell'ex Regno delle Due Sicilie ad aver accolto il
sovrano.
Da visitare: la chiesa di S. Flaviano, particolarissimo edificio
ottagono del XV secolo, il primo del genere sorto nell'Abruzzo adriatico, dotato di un'audacissima
cupola anteriore a quella di S. Pietro a Roma. La chiesa barocca di S. Antonio, realizzata nel 1566, già
sede di un'antica Confraternita. La Biblioteca e Pinacoteca "V. Bindi", nel palazzo omonimo sul Corso
Garibaldi: arredi d'epoca, manoscritti, libri antichi e, soprattutto, una ricca collezione pittorica dal '600
al 1920, con opere della famosa "Scuola di Posillipo".
La ottocentesca Cappella de' Bartolomei e la Sala
"R. Pagliaccetti"; in piazza della Libertà. La casa-museo del pittore Vincenzo Cermignani sottostante al
Belvedere. Interessanti sono anche i reperti riguardanti la città
romana di Castrum Novum conservati nel nuovo Museo
Archeologico, realizzato nel Torrione "II Bianco.
Più a nord c'è il
Santuario Maria Ss. dello Splendore, nel cui interno si conservano,
oltre alla statua lignea della Madonna (sec. XV), quattro tele di
Giacomo Farelli ed un grande e pregevolissimo quadro opera del
Veronese. Ospitate in un'ala del complesso conventuale attiguo sono
la Biblioteca "Donatelli", specializzata in opere sull'Abruzzo e sulla Museo dello Splendore
storia dei Cappuccini, ed il Museo d'Arte dello Splendore, ricco di oltre 250 opere dei maggiori artisti
contemporanei, italiani e stranieri.
Vicina, in un bellissimo contesto paesaggistico, è la monumentale Via
Crucis, con gruppi bronzei dello scultore Ubaldo Ferretti. Sempre nella parte alta della città è
consigliabile una visita alla fornitissima biblioteca del Centro Culturale "S. Francesco" e alla collegata
sala espositiva "G. Trevisan".
A sud dell'abitato, in una zona di grande valore archeologico, insiste la
romanica chiesa di S. Maria a Mare (sec. XI-XIV) con il suo bellissimo portale duecentesco. | |